VILLA GREGORIANA
Nel 1826 un’ondata di piena, provocata dall’esondazione del fiume Aniene, causò la distruzione di molte case collocate nella parte più antica della città di Tivoli. Il disastro indusse lo Stato Pontificio ad intervenire. Su volere di Gregorio XVI (1831-1846) si decise di deviare il corso dell’Aniene canalizzandolo in due cunicoli (i cunicoli gregoriani) passanti sotto il Monte Catillo e creando una cascata artificiale (la Grande Cascata). Il vecchio letto del fiume e le pareti a picco furono invece utilizzati per creare una passeggiata; da questi interventi nacque Villa Gregoriana. Al suo interno si trovano cospicui resti archeologici come un sepolcreto di età imperiale, un ponte, un acquedotto posto ad alimentare la villa di Manlio Vopisco (fine II-inizi I secolo a.C.) e i templi della Sibilla e di Vesta (II secolo a.C.). Dal 2002 il Parco di Villa Gregoriana è gestito dal FAI.